La diplomazia internazionale e la geopolitica sotto i riflettori. Mancava dall'Italia, dall'ottobre del 2019, Mike Pompeo, Segretario di Stato americano. In arrivo, per una missione per rafforzare l'asse Washington-Roma, in un momento delicato per gli Stati Uniti, a circa un mese dalle elezioni. Agenda fitta, faccia a faccia con il premier Conte, a Palazzo Chigi prima e bilaterale con il titolare degli Esteri, Di Maio, poi. Libia, Mediterraneo, 5G e la gestione pandemia, temi sul tavolo, ma anche il dossier Cina che resta sullo sfondo. La Cina, ammonisce Pompeo, sta cercando di sfruttare la propria presenza in Italia per i propri scopi strategici. Dall'altra parte è Di Maio a sottolineare invece la forza del rapporto Italia e Stati Uniti. L'Italia è saldamente ancorata agli Stati Uniti e all'Unione europea, a cui ci uniscono valori e interessi comuni. Siamo un Paese della Nato, sosteniamo l'alleanza atlantica e crediamo fortemente nei valori condivisi delle grandi democrazie occidentali. Distanti invece Washington e il Vaticano, dopo la richiesta di Pompeo di non portare avanti l'accordo tra Vaticano e Cina sulla nomina dei vescovi. L'amministrazione Trump, cerca di strumentalizzare Papa Francesco, ha spiegato monsignor Gallagher, Segretario Vaticano per i rapporti con gli Stati. Dopo la partecipazione dello stesso Pompeo al simposio, sulla libertà delle religioni. Pompeo, che ha chiesto coraggio al Papa contro le persecuzioni religiose, nessuno attacca la libertà religiosa più della Cina, dice. Chiusura del Segretario di Stato Vaticano, il cardinale Parolin: “Lasciare fuori il Papa dalla campagna elettorale americana”.