Architrave del funzionamento delle istituzioni rappresenta un punto, se non il punto di riferimento per il Paese, in un momento di crisi del sistema dei partiti come quello attuale. Il Presidente della Repubblica è il Capo dello Stato e rappresenta l'unità nazionale. Il suo ruolo e le sue funzioni sono disciplinate dalla Costituzione. Le principali sono la nomina del Presidente del Consiglio e, su proposta di questo, dei ministri. Scelta solo apparentemente arbitraria perché legata alla necessità di decidere la persona considerata più adatta a interpretare l'indirizzo politico della maggioranza uscita dalle urne, sempre meno chiara negli ultimi anni o dettata dalla straordinarietà del momento come con la scelta di profili tecnici. In base all'articolo 88 della Costituzione, il Capo dello Stato può, sentiti i loro presidenti, sciogliere le camere. Non può esercitare tale facoltà negli ultimi sei mesi del suo mandato. Scioglimento che può avvenire dopo un voto di sfiducia del Governo, ma che può essere deciso quando i contrasti politici rendano impossibile l'azione dell'esecutivo. Inoltre il Presidente della Repubblica promulga le leggi ed emana i decreti, ma ha anche una sorta di potere di veto sospensivo, se non ritiene opportuno un provvedimento può sospenderlo e rinviarlo alle camere. Tra le altre funzioni c'è anche il Comando delle Forze Armate, presiede il Consiglio Supremo di Difesa e soprattutto il Consiglio Superiore della Magistratura. Nella prassi ogni Presidente ha interpretato il proprio ruolo in modo diverso, accentuando o meno le proprie prerogative in base al contesto storico e politico, rimanendo più in ombra nelle fasi di stabilità politica e intervenendo di più in quelle incerte proprio come quelle che viviamo.