Sostenibilità e una nuova economia che vada verso quella svolta verde sempre più necessaria. La due giorni a Montecitorio della Precop26 mette nero su bianco le richieste che dai parlamenti arriveranno alla conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici che si terrà a novembre a Glasgow. Con la consapevolezza che le responsabilità devono essere comuni ma differenziate tra i vari paesi. La giornata conclusiva si apre nel monito rivolto ai parlamentari da Papa Francesco che ricorda l'urgenza di leggi sagge e giuste, che vincano gli stretti steccati di tanti ambienti politici. Leggi che per Bergoglio devono nascere sotto i fari della responsabilità e solidarietà, lo dobbiamo ai giovani. Parole che riecheggiano a Montecitorio dove si rincorrono gli interventi dei parlamentari di tante Nazioni: un sogno, lo definisce il padrone di casa Roberto Fico. certo che questo sia il momento di agire. "È il momento di agire in tutti i nostri parlamenti che sono il luogo centrale e pulsante della nostra democrazia, una democrazia che, se deve essere sviluppata nel migliore dei modi, non può mai allontanare da se le questioni ambientali". Parlamenti che non sono e non devo essere spettatori ma strumenti attivi del cambiamento, ribadisce la Presidente del Senato Casellati. "Parlamenti e parlamentari possono svolgere nell'attuazione degli obiettivi climatici e ambientali, previsti dall'accordo di Parigi e dall'Agenda 2030. Un ruolo legato, non solo alla loro funzione di stimolo, orientamento, controllo dell'operato dei Governi nazionali ma anche alla promozione di un contesto cooperativo a livello internazionale". E mentre in aula l'applauso segna la chiusura dei lavori e l'approvazione di un testo che chiederà ai Governi, come spiega la relatrice italiana Alessia Rotta, di essere ambiziosi e di compiere scelte urgenti, fuori la manifestazione dei No-Green Pass arriva quasi alle porte di Montecitorio, porte che si chiudono in fretta mentre la piazza si blinda.