Una scommessa vinta, un impegno rispettato. Giorgia Meloni non ha dubbi. Dopo il vertice Italia-Africa il Piano Mattei è ora pronto a decollare. Questa volta non saranno semplicemente promesse, assicura la Premier, raccogliendo le sollecitazioni arrivate da oltre 25 capi di Stato e di Governo. Oggi si è condivisa un'idea basata su progetti concreti che ora possono essere messi a terra. Dallo sviluppo di biocarburanti in Kenya alle rinnovabili in Marocco per passare ad una nuova rete di distribuzione idrica in Congo arrivando ad un centro alimentare in Mozambico. Cooperazione alla pari non predatoria per la quale l'Italia mette sul tavolo 5,5 miliardi di euro. "Non abbiamo una scatola chiusa da consegnare, da presentare. Noi abbiamo un'idea da condividere e abbiamo atteso questa conferenza per capire se l'idea che abbiamo in testa sia condivisa e condivisibile anche dai nostri interlocutori perché questo lavoro è un lavoro che si può fare solamente insieme." A Roma ci sono anche i vertici delle istituzioni europee, Metsola, Michel e Von der Leyen che si dice grata per questa iniziativa italiana. Il Piano Mattei potrebbe diventare parte integrante delle politiche comunitarie. "L'Italia non vuole correre da sola", spiega Meloni ed è pronta a fare da ponte proprio tra l'Africa e l'Europa. "Lo si deve fare con infrastrutture di collegamento, lo si deve fare chiaramente coinvolgendo l'Unione nel suo complesso perché io sono molto fiera del lavoro che stiamo facendo ma non ho la pretesa come Stato italiano di affrontare da sola la questione africana complessivamente intesa. Un'altra cosa che è stata detta spesso oggi è che l'aria è un continente estremamente grande e dunque anche estremamente complesso, non esiste una soluzione che vada bene per tutti e chiaramente ci vuole molto coinvolgimento." Cooperazione per migliorare le condizioni socio-economiche del continente africano innescando così un riflesso positivo anche sulla gestione dei flussi migratori. "Solo in questo modo si garantisce anche il diritto a non migrare", spiegano dal Governo assicurando attraverso condizioni di vita migliori la possibilità di crescere e restare nel proprio Paese.