Location suggestiva, tipica degli eventi a firma Matteo Renzi, per la prima assemblea nazionale di Italia Viva. Nello studio 10 di Cinecittà, quello di Federico Fellini, musica ad alto volume, luci soffuse. Renzi apre i lavori con un discorso lungo che tocca tutti i temi dell'attualità politica dal ruolo fondamentale e fondante dell'Unione Europea, "la Brexit" dice "è una frattura enorme alle urgenze economiche". Dalla lotta al populismo alla necessità di avviare un percorso comune di riforme. "Presenteremo il piano shock per l'Italia" avverte, "che vive una tragedia economica più grave di quella sanitaria". Rivendica più volte dal palco la scelta fatta ad agosto di far nascere il Governo. Un'alleanza amara quella con i Cinquestelle, ma che secondo l'ex premier era l'unica via per evitare l'uscita dell'Italia dall'euro. Conferma, per chi negli ultimi giorni avesse avuto dubbi, l'appoggio totale d'Italia Viva al Governo, ma sull'eventuale formazione di un partito unico non ha dubbi: Noi che cosa diciamo? Avanti con l'azione di Governo, però se qualcuno immagina di fare un partito insieme PD, 5 stelle, LEU, e reduci dal mondo di LEU, noi diciamo di cuore in bocca al lupo, buon lavoro, buona vita, ma noi saremo da un'altra parte. Renzi rassicura sulla durata del Governo. "Serve stabilità" dice, "che non deve essere confusa con l'immobilismo" e riguardo all'operato del premier non usa mezzi termini: "se qualcuno vuole trasformare Conte nel punto di riferimento del progressismo faccia pure, chi ha firmato i decreti Salvini non può essere il leader dei progressisti.