E per i nostri e-Venti ci ha raggiunto il Presidente Romano Prodi, già Presidente del Consiglio e Presidente della Commissione Europea. Presidente Prodi anzitutto buona festa della Repubblica. "Grazie, una bella festa col sole e con tanti ricordi". Infatti io le vorrei proprio chiedere: nel 2 giugno del '46 lei era un bambino, ovviamente, Presidente però ha un ricordo particolare, se ce l'ha, legato a quella giornata, a quel momento storico? "Eh mi fa impressione pensarci perché è il mio primo ricordo di politica. C'era il referendum e io chiesi a mia madre: "mamma per chi hai votato?" e lei mi ha detto "per la Repubblica". Io ero rimasto un po' sorpreso, dico "perché?" lei mi ha risposto "perché i re non scappano". Questo non me lo sono mai dimenticato, sono passati 75 anni ma non me lo sono mai dimenticato. Cioè il senso di essere attaccati al proprio dovere sennò la gente ti punisce, ti punisce". Esatto. La forza della democrazia come oggi ha ricordato anche il Presidente Mattarella nelle sue parole. Ma a 75 anni di distanza come sta la nostra Repubblica, Presidente? "Beh sta certo meglio dei tempi in cui è partito. Adesso però è in una situazione del tutto diversa dal punto di vista internazionale, dal punto di vista dei suoi valori, dal punto di vista dei suoi obiettivi. È un Paese ormai maturo a livello di ricchezze, un Paese in cui gli agricoltori sono passati dal 51% al 3%, cioè è cambiato tutto, tutto, tutto, tutto, quindi bisogna, secondo me, rifare, ricostruire il clima di allora nel mondo cambiato e non è facile perché la gente non è impoverita come allora, ci sono tensioni, divisioni, non come allora, ma ancora molto forti, c'è quasi la stanchezza. Ecco, quello che io voglio è finire con questo senso di demoralizzazione, di sfiducia, di essere quasi perdenti mentre invece il Paese ha la possibilità, come ha detto Mattarella oggi, ha proprio la possibilità di un salto in avanti ma ci vogliono unità e forza".