Accolti, per di più in casa di ucraini, gia residenti in Italia con l'evidente speranza di poter tornare presto in patria. E' il quadro dei profughi arrivati nel nostro Paese con lo scoppio della guerra, fatto dal Ministro Lamorgese in audizione in Parlamento, all'indomani del DPCM ad hoc, voluto dal Governo. Il principio che guida l'esecutivo è quello dell'accoglienza diffusa per un flusso di persone che cerca riparo fuori dalla propria nazione, ma che nell'ultimo periodo registra una diminuzione. "Sono 75115, di cui: 38753 donne, 7158 uomini, 29222 minori, con un rallentamento del ritmo degli arrivi, registrato a livello nazionale, ma, anche a livello europeo." 475 minori non accompagnati, per lo più accolti da famiglie autorizzate dai tribunali dei Minori, il DPCM appena firmato consentirà, spiega il Ministro, di procedere alla concessione di un permesso temporaneo, non solo ai profughi ucraini ma anche agli apolidi e ai cittadini di paesi terzi che beneficiano di protezione internazionale in Ucraina, un modo per consentire a queste persone, di vivere adeguatamente nel nostro Paese, anche se, sino ad oggi, le domande di protezione non hanno superato le 700, segno, parole sempre di Lamorgese, della speranza di poter rientrare, in tempi rapidi, in Ucraina. Intanto, direttamente a loro, andrà un contributo mensile di massimo 300 euro per 3 mesi, cifra che per i minori cala a 150, mentre all'associazione del terzo settore andranno 33 euro per ogni profugo che che verrà assistito e inserito nel sistema dell'accoglienza.