Qatargate, moglie Panzeri fa ricorso contro consegna

Mentre la Magistratura continua a indagare con una collaborazione che si rinsalda di giorno in giorno sull'asse belga-italiano, la politica cerca di correre ai ripari limitando i danni, chiarendo confini e responsabilità. Così da Bruxelles arrivano le parole del Commissario agli Affari Economici, Paolo Gentiloni, il Qatargate oltre a essere una vergogna è un danno di reputazione per il Parlamento Europeo è più in generale, dice, ora servono trasparenza e regole più efficaci. Intanto sul fronte dell'inchiesta belga trapelano alcune indiscrezioni su quanto dichiarato nel corso dei primi interrogatori da Eva Kaili, per la quale la Procura Federale ha respinto la richiesta dei domiciliari prorogando di un mese la sua carcerazione preventiva. Non è mai stata corrotta, ritiene sia stata tradita dal compagno, Francesco Giorgi, e soprattutto avrebbe indicato in Antonio Panzeri l'ex eurodeputato presunto deus ex machina del sistema corruttivo svelato dal Qatargate, il proprietario di quei 750mila euro in contanti trovati nella valigia che suo padre trasportava fuori da un albergo di lusso a Bruxelles. Anche i soldi trovati nell'appartamento, in cui la 44enne ex giornalista convive con Francesco Giorgi, sarebbero di Panzeri, avrebbe dichiarato Kaili, custoditi in casa sua perché ritenuti più al sicuro in virtù della sua immunità parlamentare. Il perché? Per una sorta di debito morale che Giorgi, avrebbe raccontato ancora Kaili, sentiva nei confronti di Panzeri. Dichiarazioni che non hanno convinto evidentemente i Giudici. In Italia intanto la difesa di Maria Dolores Colleoni, moglie di Panzeri, ha depositato il ricorso in Cassazione contro la decisione della Corte d'Appello di Brescia che aveva dato il via libera alla consegna al Belgio della 67enne. La decisione arriverà entro i prossimi 10 giorni. Il ricorso dei legali si basa su problemi persistenti nelle carceri belghe, tra cui il sovraffollamento. Elementi che nel caso della figlia, Silvia Panzeri, avevano portato al rinvio della decisione per approfondimenti.