Dalla Procura di Bruxelles alla sede del Partito Democratico a Roma il passo è breve. Colpito dallo scandalo dei fondi da Qatar e Marocco il PD riunisce la sua commissione di garanzia e sospende cautelativamente Andrea Cozzolino dall'albo degli iscritti e degli elettori Dem, nonché da tutti gli organismi del partito di cui l'eurodeputato dovesse eventualmente essere parte. Per il candidato alla segreteria Stefano Bonaccini onestà e sobrietà devono tornare al centro dell'azione politica. "È evidente che questa cosa fa molto male e va presa di petto". Dobbiamo essere inflessibili, ha poi concluso il Presidente della Regione Emilia-Romagna. Dalla maggioranza Licia Ronzulli, capogruppo di Forza Italia al Senato, commenta con ironia di non capire perché la stampa continui a chiamare questo scandalo Qatargate, quando dovrebbe chiamarlo SD Gate o PD Gate. Il leader della Lega Matteo Salvini durante la conferenza stampa seguita al consiglio dei ministri coglie invece l'occasione per puntare il dito contro chi, in passato, ha accusato il suo partito di avere ricevuto soldi illecitamente. "Ci sono organi di stampa che per anni hanno inseguito fantomatici e inesistenti finanziamenti esteri al partito che ho l'onore di rappresentare e sotto il naso gli passava un flusso di denaro milionario che da alcuni paesi islamici sarebbe arrivato, stando all'accusa, nelle tasche di qualcun altro". Per il Movimento 5 Stelle parla Chiara Appendino. Rivendicando il ruolo di "spazzacorrotti" del suo partito la deputata osserva come questo scandalo ci stia dicendo che servono anticorpi. La classe politica, dice, deve rispondere con le regole che pone all'interno dei suoi partiti.























