Il Governo chiama a raccolta imprenditori, sindacati, le associazioni del terzo settore per confrontarsi sui punti critici del meccanismo che regola i flussi migratori regolari su cui vuole mettere mano. A presiedere il vertice il Sottosegretario Alfredo Mantovano che ha indicato dove l'esecutivo intende intervenire raccogliendo il contributo delle parti sociali e avverte dall'applicazione del decreto flussi emerge un quadro preoccupante per l'allarme infiltrazioni della criminalità organizzata. Per la prima volta, ha sottolineato, vi è stata una programmazione triennale con 450 mila ingressi nel triennio. Per Mantovano le modifiche saranno diverse, previsti più click day durante l'anno specializzati per settori come l'agricoltura e turismo. Si va verso un tetto massimo di domande di personale per datore di lavoro l'incentivazione domande precompilate rendendo così effettivi tempi per i controlli e l'incrocio delle banche dati. La richiesta, ha sottolineato Mantovano, s'incrocia con la disponibilità a venire in Italia per lavorare da parte del cittadino straniero il quale si procura il passaporto e si reca al consolato italiano del suo paese e chiede il rilascio del visto di ingresso in Italia. Il consolato svolge come può i controlli di rito e rilascia il visto di ingresso a quel punto il lavoratore straniero fa ingresso in Italia ed ha otto giorni di tempo per sottoscrivere il contratto di soggiorno col datore di lavoro. A seguire viene rilasciato il permesso di soggiorno per varie ragioni questo meccanismo non funziona. I correttivi andranno presto in Consiglio dei Ministri.