La norma della discordia, il provvedimento per regolamentare i rave party, continua a scatenare polemiche. Un vero e proprio fuoco incrociato tra maggioranza e opposizione ma che non sottrae la stessa compagine di Governo da chiari distingue volontà di modifica del testo. Dall'esecutivo, lo stesso Presidente del Consiglio rivendica con nettezza e fierezza l'iniziativa pur rassicurando sulla piena libertà di dissenso. Una norma di bandiera per Fratelli d'Italia. "Non accadrà più che l'Italia sia la maglia nera in Europa e si organizzino da noi rave party dove regnano illegalità e droga, diritto a manifestare è un'altra cosa e sarà sempre garantito". Per il Ministro della Giustizia Nordio, il provvedimento non incide sui diritti della libertà di espressione del pensiero ma nella stessa maggioranza non mancano le divisioni. "Quella sui rave non è una legge liberticida ma ha delle criticità che vanno corrette", dice da Forza Italia annunciando emendamenti, Giorgio Mulè. Come il neo Vice Ministro Sisto: "Bisogna evitare assolutamente, questo và detto, che una norma che possa anche intuitivamente essere applicata alla legittima manifestazione di dissenso". Durissimo Il giudizio delle opposizioni, per Giuseppe Conte quel testo va fermato e cambiato subito, per i 5 Stelle si tratta di una norma da Stato di Polizia. "Le priorità degli italiani sono il caro bollette i prezzi sempre più alti, ma anziché intervenire su questo il Governo si occupa di strumentalizzare un rave party andando a minare il diritto a riunirsi e a manifestare". Ritiro della norma chiesto con forza anche dal PD "Mentre le bollette vanno alle stelle, il costo dei mutui aumenta sempre di più, i salari valgono sempre meno, il Governo Meloni propone al Parlamento una norma incostituzionale, illegale sulla libertà di manifestare" E se i DEM parlano di obbrobrio legislativo, dal Terzo Polo Azione e Italia Viva si chiedono quali siano davvero le priorità del Governo Meloni se i rave o le bollette.























