Il sottile filo della trattativa. C'è chi lo definisce irrimediabilmente sfibrato, irrecuperabile, chi invece è ancora in grado di tenere unita la maggioranza. onte e Renzi insieme, con il primo ancora a Palazzo Chigi, pure in una terza versione, magari con accanto uno o due vice a cementare il ruolo dei partiti che la sostengono. Più di un rimpasto, cioè un nuovo esecutivo, ma tutto appare aperto a ogni scenario possibile, l'unico punto fermo è quello che vuole ormai divise le sorti, da un lato del recovery plan da approvare quanto prima per serietà istituzionale e soprattutto per il bene del Paese, come auspicato dal Quirinale, quindi nel Consiglio dei Ministri che si terrà nelle prossime ore, e dall'altro quelle del Governo Conte 2. Da capire se la mini tregua potrà reggere in attesa di quel piano programmatico chiesto dai renziani per poter andare avanti, oppure se già nelle prossime ore la resa dei conti ariverà con le dimissioni delle ministre di Italia Viva. La situazione appare ingarbugliata, mancanza di fiducia reciproca sugli sbocchi di una possibile crisi di Governo, pilotata o al buio che sia, difficoltà di ricomposizione della stessa squadra, difficoltà di ricostruzione di rapporti anche personali. Non è tutto risolvibile con il recovery, perché vorrei ricordare che noi siamo quelli che hanno posto a luglio il problema, di avere un approfondimento programmatico e Conte si era impegnato a chiudere entro novembre. Lavoriamo per costruire assicura Conte, dal premier zero risposte, se vuole la conta in aula fa un errore politico e numerico ribatte Renzi, sarà una riunione di Governo non facile, il primo obiettivo resta quello del via libera al recovery plan, tutti qui dicono è in gioco il futuro del Paese, bisogna correre. Ma il punto resta adesso correre verso dove e con quale squadra? E se Italia Viva parla apertamente di esperienza finita, 5 stelle e Pd chiedono senso di responsabilità e mostrano un qualche ottimismo, Tra i dem Goffredo Bettini invita a fare presto, pure con una crisi breve e gestibile e non demonizza un possibile ingresso in maggioranza gli esponenti di forza Italia. Chi invece non risparmia critiche all'esecutivo e alla maggioranza è la Lega. Sono purtroppo impegnati a litigare sulle poltrone e non sui progetti, se non hanno voglia o tempo di governare lascino spazio a un Governo di centrodestra. Ma c'è chi, come Forza Italia, invita a mantenere centrale il ruolo del Parlamento a cominciare dall'esame del piano che dovrà, una volta approvato in Consiglio dei ministri, trovare in aula i voti per il via libera definitivo. Piano che intanto, nella sua ultima versione, arriva a oltre 170 pagine, soprattutto sale a 310 miliardi grazie ai fondi del bilancio 2021/26.