Le opposizioni scendono in piazza per i referendum del prossimo 8-9 giugno. Elly Schlein, Giuseppe Conte, Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni infatti il 19 maggio parteciperanno a Roma all'iniziativa della CGIL dal titolo "Il voto è libertà" contro l'astensionismo. Non andare a votare è un diritto, replicano invece dalla Lega. "E' stato previsto un quorum perché, come diceva il Presidente Napolitano nel 2016, evidentemente anche quella di partecipare o non partecipare a una consultazione referendaria è un modo per esprimere una propria scelta. Una scelta su dei referendum che complessivamente sono o ridondanti o contraddittori." A fare campagna per l'astensionismo sono il Presidente del Senato Ignazio La Russa, il Ministro degli Esteri Tajani, il vice Premier Salvini e il Ministro dell'Agricoltura Lollobrigida. Il nodo resta il quorum, se non si raggiunge il 50% degli elettori, la consultazione è nulla. Ma la CGIL ostenta ottimismo. "Non è facile ma penso che ce la possiamo. fare", ha detto il Segretario Maurizio Landini. "Fa un po' tristezza, me lo lasci dire, vedere alcune delle massime cariche cariche dello Stato, a partire dal Presidente del Senato La Russa, invitare a disertare le urne credo che sia sbagliato come messaggio, ripeto che viene non dal primo passante, ma dalla seconda carica dello Stato." Il fronte pro referendum però non sembra unito. I riformisti del PD infatti non seguiranno le indicazioni della segretaria Elly Schlein, schierata per cinque sì. L'ala riformista del PD è favorevole solo a 2 quesiti, fra cui quello sulla cittadinanza italiana. Pina Picierno ha precisato che eviterà di ritirare le altre 3 schede. L'8-9 giugno gli elettori saranno chiamati ad esprimersi su 4 quesiti sul lavoro, di fatto per abolire il Jobs Act, e 1 sulla cittadinanza per ridurre da 10 a 5 gli anni necessari ad ottenerla. .