È una sconfitta, netta, temuta, riconosciuta, ma che porta in dote 14 milioni di voti. Non è la fine dicono nel centrosinistra, ma un nuovo inizio. Ne riparliamo alle politiche, dice la segretaria del PD Elly Schlein, sfidando i dubbiosi. Sono più voti di quelli che hanno portato la Meloni al governo, sottolinea, rispondendo alla destra, ma anche a chi nel suo partito come Pina Picerno parla di una sconfitta profonda ed evitabile. E Matteo Renzi, che avverte per costruire un centrosinistra vincente bisogna parlare di futuro non di passato. Il segretario della Cgil, Maurizio Landini denuncia una crisi democratica pericolosa. "Quello che noi volevamo che fosse oggi una giornata di vittoria perché avevamo cancellato le leggi, non la festeggiamo. Non è una vittoria questa perché, il nostro obiettivo non l'abbiamo assolutamente raggiunto. Contemporaneamente gli ultimi dati di cui disponiamo, ci dicono che sono oltre 14 milioni, le persone che hanno votato nel nostro Paese". Il leader della Cgil non ci pensa nemmeno alle dimissioni e contrattacca. Sui temi del lavoro il confronto con il governo è tutto da fare. PD e Movimento 5 Stelle sottolineano l'importanza dei numeri. "Sappiamo che la massa di elettori che unitariamente hanno scelto di dare un segnale, ci consente in qualsiasi momento di affrontare Giorgia Meloni a viso aperto in qualsiasi competizione elettorale. Che la partecipazione democratica e in generale la partecipazione, alle decisioni pubbliche siano uno sperpero di soldi, non ha cultura democratica. Non mi meraviglia che arrivi da destra". "Non è una vittoria per nessuno e non è una sconfitta per nessuno. Sicuramenteè una sconfitta per la democrazia. Quindi io se fossi al posto delle forze di governo mi farei una domanda su perché gli italiani non vanno più a votare". Il presidente del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte, chiede rispetto per chi è andato a votare e rilancia una ipotesi di modifica, che va in senso totalmente contrario all'idea del centrodestra. L'idea è quella di abbassare il quorum in un Paese che affoga nell'astensione. Bisogna, è il senso, premiare chi partecipa, chi sceglie. .