Sono 4,3 milioni di elettori chiamati al voto per le regionali in Emilia-Romagna e in Umbria. Lo scrutinio inizierà subito dopo la chiusura delle urne. Per questo turno elettorale le sezioni sono 4.529 per l’Emilia-Romagna, in un totale di 330 Comuni, e 1000 sezioni per l'Umbria suddivise in 92 Comuni. L'affluenza alle 23 di domenica è stata del 35,7% in Emilia-Romagna e del 37,9 in Umbria. Un dato in calo rispetto alle precedenti elezioni. In Emilia-Romagna sono quattro i candidati per la presidenza: Michele de Pascale, sostenuto da un centrosinistra ampio che comprende anche il MoVimento 5 Stelle e i renziani inseriti nel listino dei civici, Elena Ugolini, candidata civica sostenuta da tutto il centrodestra; Luca Teodori per la lista no-vax Lealta', Coerenza e Verità e infine Federico Serra, in corsa con una lista che rappresenta Potere al Popolo, Rifondazione Comunista e Partito comunista. In Umbria i candidati sono 9. L'uscente Donatella Tesei per il centrodestra unito; Stefania Proietti candidata del campo largo Pd e Movimento 5 stelle; Martina Leonardi per Insieme per l'Umbria resistente; Marco Rizzo per Democrazia sovrana popolare e Alternativa Riformista; Moreno Pasquinelli per Fronte del dissenso; Fabrizio Pignalberi per Più Italia sovrana e Quinto polo per l'Italia; Elia Francesco Fiorini per Alternativa per l'Umbria; Giuseppe Paolone per Forza del Popolo; Giuseppe Tritto di Umani insieme liberi. Entrambe le Regioni condividono sfide comuni: la gestione post-pandemica, il potenziamento delle infrastrutture sanitarie, e la transizione ecologica. In Umbria, le preoccupazioni si concentrano maggiormente sulla ripresa economica e sull’occupazione, mentre in Emilia-Romagna il dibattito si è allargato a questioni ambientali e di sostenibilità, a causa dell’aumento di fenomeni climatici estremi che hanno colpito la regione negli ultimi anni.