Sono le elezioni regionali ed europee a dominare le strategie politiche in questi giorni anche perché, quelle in Sardegna, le prime finora più divisive per entrambi gli schieramenti, sono davvero vicine; pochissimo per chiudere le liste, appuntamento col voto il 25 febbraio. Il candidato del centrodestra e dunque il sindaco di Cagliari Truzzu, Fratelli d'Italia ma l'ufficialità è arrivata dopo un lungo braccio di ferro in notevole tensione che, dopo il passo indietro della Lega che sosteneva invece il governatore uscente Solinas, lasciano aperta la partita nelle altre regioni che andranno al voto. E già Tajani ha avvertito: non c'è nessuna alternativa alla riconferma di Cirio in Piemonte e Bardi in Basilicata. Il vicepremier e segretario di Forza Italia, partito impegnato nel weekend in una serie di appuntamenti e congressi locali in vista di quello nazionale, rilancia anche sulle europee: "Noi potremmo raggiungere quota 10% e superarla alle elezioni europee. E se raggiungeremo questo obiettivo che è assolutamente alla mostra portata, alle elezioni politiche arriveremo al 20% ed andremo ad occupare lo spazio che ci spetta che è quello tra Giorgia Meloni ed Elly Schlein". E sulle europee, c'è ancora l'incognita delle candidature dei leader, Meloni e Schlein in primis. Intanto, il segretario del PD rilancia il tema dei migranti e dell'accoglienza, serve riprendere la battaglia sullo ius soli, dice fra l'altro, e attacca il Governo sulla sanità: "Una sanità pubblica che il Governo Meloni sta smantellando; e noi diciamo no al modello di Giorgia Meloni che è quello in cui si può curare soltanto chi ha i soldi per saltare le liste d'attesa lunghissime e andare dal privato".