Regionali Lazio, il confronto a Sky TG24 tra i candidati

04 feb 2023
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Trasporti, rifiuti, autonomia, sicurezza e soprattutto sanità. Sono queste le carte da giocare per vincere la partita della Regione Lazio. I principali contendenti ci hanno messo fair play, è vero, ma senza risparmiare affondi decisi al momento opportuno. Alessio D'Amato, Centro-Sinistra, si candida sull'onda della giunta uscente di Nicola Zingaretti e si appoggia quella che chiama la forza dei risultati: "Oggi abbiamo una Regione più solida, più forte. È la seconda Regione italiana per prodotto interno lordo, che ha avuto una esperienza incredibile per quanto riguarda la gestione della pandemia. Quel modello, il modello di gestione del Covid, lo voglio riportare in tutti i settori produttivi e sociali di questa Regione." Francesco Rocca, del Centro-Destra, giudica un fallimento i 10 anni di Centro-Sinistra al governo e punta ad un cambiamento radicale: "Non hanno voluto bene a questa Regione. Se noi, a Roma, con tutti i problemi, con i cinghiali, con i trasporti, ci sentiamo cittadini di serie B, grazie a questa Amministrazione regionale, nelle nostre Province, si sentono cittadini di serie C o serie D." Donatella Bianchi, Movimento 5 Stelle, è candidata dopo la rottura dell'asse con il PD, che proprio nella Regione si era saldata: "Voglio rappresentare la società civile. Quando sarò Presidente di questa Regione farò esattamente così. Voglio rappresentare un progetto totalmente nuovo. Lascio gli slogan agli altri. Parlo di un voto alla fiducia alla persona, una persona che vuole bene ai giovani, che cerca di aiutare chi rimane indietro e che crede in un'aria nuova, quella, che se lo vogliano, respirare con me." Sui temi concreti, le ricette sono varie ed opposte. Sui rifiuti, il termovalorizzatore è necessario per Rocca e D'Amato, per la Bianchi è fumo negli occhi. Ma è sull'autonomia differenziata che si manifestano le differenze più nette. "Si, questo è un decreto spacca-Italia. Io da Presidente di Regione mi opporrò, dirò no in sede di Conferenza Stato-Regioni, perché è un modo per dividere e non per unire." "Quando è il Governo che attualmente di Centro-Destra, non va più bene, gridano allo scandalo. Quando erano loro a farlo, lo celebravano come un modello per avvicinare i cittadini." "Io sono assolutamente contraria a questa misura. Un documento, un testo riscritto 4 volte, proprio perché non si riusciva a capire come ricomporlo, una iniziativa assunta a pochi giorni dalle elezioni regionali, che a me sa tanto di un favore che si fa soprattutto alla Lega in Lombardia." Ora le ultime ore di battaglia sul campo e poi il verdetto delle urne. Non ci sarà ballottaggio, sarà un voto unico e decisivo. Chi prende un voto in più infatti sarà il nuovo Presidente della Regione Lazio.

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