I numeri della Toscana sono la miccia che fa esplodere la Lega, che guarda al Veneto ora con umore nero e il caso Zaia ancora da risolvere. I risultati hanno detto 4,3 % dietro Forza Italia dopo che cinque anni fa si viaggiava sopra il 20 %. Una debacle firmata secondo molti da Roberto Vannacci, il vice segretario che ha coordinato la campagna e composto le liste. È evidente la spaccatura con una parte del partito. Salvini non ha commentato dando appuntamento al Consiglio federale convocato per il prossimo 21/10, ma i malumori dilagano. I capigruppo Romeo e Molinari parlano di un messaggio ideologico che non fa parte del DNA della Lega. Massimo Garavaglia ai nostri microfoni commenta in maniera netta. "Non mi riconosco in una Lega triste e arrabbiata. La Lega è un'altra cosa, la Lega è il buon governo di Giorgetti che fa tanto bene al sistema paese. La Lega è questa qui. Dopodiché se uno entra dalla porta e rispetta le regole di quello che c'è dentro la porta." Ma la Toscana ha acceso diverse riflessioni anche in chi ha vinto, soprattutto per quella casa riformista, nuova creatura renziana, che ha quasi doppiato il Movimento cinque Stelle nei voti. Un risultato che ha spinto il sindaco di Milano, Beppe Sala ad evocare una costituente dei partiti di centro nel campo riformista. Ed il dubbio amletico torna a circolare anche nel PD. Con chi allearsi anche in vista delle politiche? Continuare ad abbracciare Giuseppe Conte ed il movimento o spostare l'asse al centro? E. Schlein, segretaria ha ribadito dubbi trova una nuova certezza. La Consulta infatti ha chiuso definitivamente il caso Todde in Sardegna. La governatrice non può decadere, il collegio di garanzia è andato oltre i suoi poteri, scrive la Consulta. Alessandro Tabaglione, Sky TG 24.























