L'accordo non ci sarà. Il Movimento 5 Stelle mette in naftalina l'invito di Conte, il prossimo 20 settembre dunque, in Puglia e nelle Marche Pd e Movimento 5 Stelle si presenteranno come concorrenti, ciascuno con il proprio candidato e non come alleati, non come a Roma. E dire che proprio dal cuore di Palazzo Chigi, dal Presidente del Consiglio Conte era partito l'invito a replicare sul territorio quello che succede nella capitale, intesa come sede del Governo nazionale. Doverosa precisazione, perché un attimo dopo l'accordo che sfuma, Nicola Zingaretti, segretario del Pd lancia Strali contro la ricandidatura a Sindaca di Virginia Raggi definita, senza mezzi termini, il principale problema di Roma di questi anni. A parte la stoccata su Roma, Zingaretti, però, lavora per il presente e il futuro di un'alleanza che nata nella capitale potrebbe estendersi sui territori. Vito Crimi dal movimento sottolinea però che, dove abbiamo fatto opposizione fino a ieri, è impossibile immaginare un accordo con il Pd. Luigi di Maio comunque, insiste, dove è possibile, bisogna lavorare ad un accordo per l'oggi e per il domani. L'opposizione intanto attacca. La scuola è nel caos, il tema dominante nella maggioranza, dice Maurizio Lupi, sono le alleanze alle regionali. Per Forza Italia questo Governo sa solo litigare, dimostrando anche debolezza, marciare divisi, non è un mistero, aumenta i rischi, alle prossime elezioni in un risultato negativo il prossimo 20 settembre sarebbe un'ombra preoccupante per Conte ed il suo Governo.