Uniti si vince, lo dicono i fatti, perlomeno in Sardegna e lo dicono, anche se con sfumature diverse, i leader e gli esponenti del cosiddetto campo largo. Schlein e Conte hanno festeggiato insieme alla nuova presidente Todde i risultati, il PD è il primo partito e i 5 Stelle ottengono la loro prima presidente di regione, nonostante il calo di voti. Per la leader DEM questa vittoria è un segnale per tutti i progressisti, un'alternativa alla destra c'è e l'unità è la strada da seguire. Conte ribadisce che è il campo giusto basato sui programmi, quello da costruire, un'opinione però è comune, ad aver perso la sfida in Sardegna è soprattutto la presidente Meloni. "Forse è il caso di metterci la faccia su questa sconfitta che la riguarda personalmente, perché credo che abbia gestito un po' questa vicenda con molta arroganza, ho visto le immagini di quando è arrivata, è salita sul palco ben illuminato, un palco assolutamente prestigiosissimo, era stato allestito non si è fermata a parlare neppure un minuto coi cittadini sardi ed è ripartita". Concordano Schlein e Romano Prodi, che parlano entrambi di doppia sconfitta di Meloni, l'arroganza di avere imposto il candidato, più l'umiliazione della sconfitta mettono a rischio la coalizione di centrodestra, mentre, ribadiscono, il centrosinistra più si unisce, più vince. "A partire dalla credibilità dei candidati dai problemi del territorio ,dalla necessità di fare le scelte migliori, anche superando qualche diffidenza che ci può essere, noi continueremo testardamente, come ha detto la segretaria, a mettere in campo uno spirito unitario, pur sapendo di essere e come lo dimostrano i dati alla Sardegna, la principale forza oggi di opposizione". La prossima sfida del campo largo, anzi larghissimo, dal momento che comprenderà anche Azione e Italia viva sarà in Abruzzo. Resta da decidere che fare in Piemonte, Umbria e Basilicata. Calenda intanto assicura: "alle regionali non correremo più da soli".