Quello che accade a Roma accade a Palermo. I responsabili, nazionali e siciliani di PD e 5 Stelle, lo ripetevano come un mantra, anche mentre 43 mila elettori del campo progressista votavano on-line e nei gazebo, nel giorno delle primarie che vedevano uniti i due partiti nella scelta di un candidato unico. Era il 23 luglio e quando Caterina Chinnici, PD, prevalse su Barbara Floridia, 5 Stelle, e Claudio Fava Cento Passi, il risultato fu accettato da tutti. Ma il sodalizio è durato un mese appena. I grillini hanno infatti deciso di rompere l'alleanza e di correre da soli, lanciando nella partita Nuccio di Paola, attuale referente regionale. "Il PD ha scelto l'agenda Draghi", scrive Conte su Facebook. Il problema è l'impresentabilità di alcune figure proposte nella definizione delle liste, gli fa eco la Floridia: "In Sicilia il Movimento 5 Stelle andrà da solo perché quello che vale a Roma vale anche a Palermo. Il PD ha deciso di sposare l'agenda Draghi, lo abbiamo visto anche con le bollette. Gli aiutini non servono a nulla, per le famiglie e le imprese, contro il caro energia, servono soldi. Per questo vogliamo lo scostamento di bilancio e un tetto al prezzo del gas". Si sfalda dunque anche nell'isola l'alleanza con i democratici. "Alto tradimento nei confronti dei siciliani che hanno creduto al fronte progressista", è la prima reazione del segretario regionale del PD Anthony Barbagallo. "A Giuseppe Conte dico che la dignità è mantenere la parola data", scrive, "e questa rocambolesca giravolta nel suo movimento è tutt'altro che degna". "Dispiace dirlo ma Conte è un bugiardo", commenta Claudio Fava, "ha continuato ad alzare la posta cercando un pretesto per rompere", conclude, "prima il programma, poi gli assessorati, poi il listino".























