Nicola Zingaretti lo ha chiesto esplicitamente un argine alla politica personalistica e autoreferenziale, che tradotto all'appello agli alleati a non farsi del male da soli e in questo caso l'ostacolo sono le prossime elezioni regionali con un centrodestra che ha già trovato l'intesa, invece l'Alleanza che sostiene il Governo che rischia di combattersi nei territori, con il pericolo non solo di perdere quelle elezioni, ma anche di indebolire l'esecutivo. Il campanello d'allarme è scattato con la scelta di Italia Viva di sostenere in Puglia un proprio candidato, Ivan Scalfarotto, alternativa a Michele Emiliano, che invece proprio ai 5 Stelle tende la mano. Grillini, che però ad esempio sulla Campania hanno già scelto la loro candidata Valeria Ciarambino, che dovrà confrontarsi con l'uscente De Luca, oltre che con il forzista Stefano Caldoro. Mentre si prova ancora a cucire in Liguria, dove Leo e i 5 Stelle sarebbero fermi sul nome di Ferruccio Sansa, mentre il PD deve sciogliere la riserva. A Zingaretti e al suo appello i renziani hanno già risposto seccamente: "il PD ha scelto da solo tutti i candidati e pretende poi che gli altri li seguano" dice senza giri di parole, Ettore Rosato. Uno scenario a dir poco frastagliato mentre ricorda sempre il segretario Dem, ma il centrodestra combatte unito e in tutte le regioni, perché in effetti le intese in quella coalizione si è trovata e siglata in torno ai nomi di Fitto in Puglia e Caldoro in Campania, di Francesco Acquaroli Fratelli d'Italia, nelle Marche e della leghista Susanna Ceccardi in Toscana mentre son dati per scontati i nomi di Zaia e Todi. E se qualcuno ha parlato di una Lega in parte ridimensionata, è vero anche che il Carroccio punta a fare incetta di candidati sindaci, perché all'orizzonte c'è anche quella con le città, come Bologna, Milano, Napoli, Torino e Roma.