Sono ancora i parametri che portano la classificazione dei territori come zone gialle, rosse o arancioni a far discutere, con le regioni che alzano il pressing sul Governo e chiedono di semplificare, riducendo gli indicatori dai 21 attuali a 5. All'esecutivo e al Ministro Speranza e Boccia chiedono un confronto nel merito e nel metodo. Ad oggi noi come regioni scopriamo il venerdì qual è la situazione, oltretutto una situazione in cui alcuni parametri sono per esempio paragonati al mese precedente, ed è chiaro che in una situazione, con un evolversi così repentino della pandemia, noi dobbiamo mettere in campo misure immediate e soprattutto che fotografino la situazione più ravvicinata possibile nel tempo. Speranza frena. Per il Ministro i parametri devono restare quelli decisi insieme alla RT perché spiegano anche dall'Istituto Superiore di Sanità che i dati sono aggiornati e la valutazione tiene conto di tutti gli aspetti. Ore complicate, queste, per il Ministro, che finisce sotto attacco anche per il caso Calabria, dopo che Eugenio Gaudio, ex rettore della Sapienza, appena nominato commissario straordinario alla sanità calabrese, ha rinunciato all'incarico per motivi personali, ed è il terzo commissario in dieci giorni, mentre Gino Strada da giorni, nome evocato per quel ruolo e poi per un tandem con Gaudio, mai accettato, ribadisce di non aver ricevuto nessuna proposta. Mi sembra che la situazione sia già abbastanza difficile per i cittadini calabresi senza che diventi anche grottesca, scrive il fondatore di Emergency, sul quale però pesa a dir poco il veto del Governatore Spirlì. Non arriva la nomina di Strada, perché dovranno passare sul mio corpo per far arrivare le nomine, dice netto, chiedendo nel contempo le dimissioni del Ministro Speranza. Contro di lui anche Matteo Salvini, che al Governo chiede di nominare commissario il medico calabrese Pellegrino Mancini.