Un po' meno diffusa ma più credibile del web, l'informazione televisiva non è più la regina incontrastata nelle case degli italiani, ma si difende dalla crescita di internet. Il dato emerge dalla relazione del presidente di Agcom, Giacomo Lasorella, che sottolinea però che il piccolo schermo è ritenuto più affidabile rispetto alle fonti informative online. "La televisione cui accennava il presidente La Russa non è più, appunto, stando ai numeri, il mezzo di informazione principale per gli italiani. Solo il 46%, 46,5% della popolazione adulta, si informa oggi con la televisione, nel 2019 erano 67,4%, mentre il 52,4 %, poco più di un italiano su due utilizza la rete." La salute economica dei media mostra nel 2024 segnali di ripresa, le entrate complessive sono aumentate del 3,2% rispetto al 2023, superando i 12 miliardi di Euro. Questo incremento si deve principalmente all'aumento dei ricavi da contenuti a pagamento, precisa Lasorella, soprattutto per la televisione online, che ha compensato il calo nelle vendite di copie di quotidiani e periodici che vivono una crisi strutturale, anche i ricavi pubblicitari hanno registrato una crescita del 2,6% grazie alla performance di televisione e radio. Per garantire la libertà e il pluralismo, l'Unione Europea ha varato lo European Media Freedom Act, che entrerà in vigore l'8 agosto e che verrà recepito anche dall'Italia. La direttiva detta regole per il servizio pubblico radiotelevisivo e impone maggiore trasparenza a tutto il settore. Il presidente dell'autorità ha sollecitato un intervento legislativo che estenda la disciplina del silenzio elettorale anche alle piattaforme digitali. Lasorella ha rimarcato che l'Agcom ha intensificato il contrasto alla pirateria. "L'autorità ha aggiornato la propria disciplina, estendendone l'applicazione anche ai contenuti live diversi dalle partite di calcio. Anche su questo regolamento è in corso un'interlocuzione con la Commissione europea. Nell'esercizio di questa nuova attività sono stati bloccati tramite la piattaforma 28041 nomi nomi a dominio, e 6104 indirizzi IP che diffondevano illecitamente eventi sportivi in diretta." .























