Non vogliamo il caso discoteche bis, a sintetizzare il clima che si respira nel Governo è il sottosegretario alla salute Sandra Zampa, che ricorda quanto abbia pesato in termini di numeri di contagi l'apertura dei locali quest'estate, in uno scenario in cui il virus ritorna ad aggredire soprattutto ai confini dell'Italia, la questione della riapertura degli stadi assume un nuovo significato, attraverso un documento inviato a Palazzo Chigi le regioni con contrarietà come il Lazio chiedono l'apertura a un pubblico di tifosi del 25% della capienza, con mascherina e controllo della temperatura. Una complessa matassa da sbrogliare, il piacere di rivivere il calcio in presenza agli interessi economici, la tutela della salute. La prossima settimana si esprimerà il comitato tecnico scientifico, ma intanto Franco Locatelli, il Presidente del Consiglio superiore di sanità si appella alla massima cautela, andare allo stadio è un aspetto importante della vita sociale, afferma, ma non così imprescindibile come la scuola e così se il ministro dello sport, Vincenzo Spadafora, si dice favorevole, il titolare della salute, Roberto Speranza, ritiene invece che si debba ancora apprestare prudenza, il suo vice, Sileri, tra i primi ad aprire a una riapertura parziale chiarisce, immagino una progressiva riapertura con regole ferree anche sia escluso pensare a uno stadio con 25000 persone. Dall'opposizione Salvini, considera la riapertura al 25% ragionevole, insomma tante voci e posizioni su cui dovrà esserci una linea unitaria e soprattutto chiara per tutti e per tutte le regioni.