La ripartenza del Paese, con le riaperture che porteranno dal 26 aprile, seppur gradualmente, a un ritorno progressivo alla normalità, è tracciata. Una strada indicata dal Presidente del Consiglio e che poggia sui dati epidemiologici in miglioramento e su una campagna vaccinale in continua crescita ma che non può prescindere dal contributo di tutti, come ricordato dallo stesso Capo dell'Esecutivo e dal Ministro della Salute che ribadisce l'invito alla collaborazione. Il Governo ha agito con trasparenza, togliamo questa materia dall'agone politico, non usiamola come una clava, chiede Speranza. Ora però, tracciato il programma e rilanciate le vaccinazioni, vanno definiti i criteri, a cominciare dalla scuola vera protagonista della ripartenza. Si lavora a tappe serrate soprattutto sul tema del distanziamento in classe, impossibile, però, secondo i presidi. Si lavora al pass per gli spostamenti, per ottenerlo tre possibilità, spiega il Sottosegretario Sileri, vaccinazione, tampone nelle ultime 48 ore o aver avuto il Covid nei sei mesi precedenti. Sileri, che poi spiega come i numeri non ancora così buoni da abbattere le restrizioni, troppo presto quindi per togliere il coprifuoco, su cui invece insiste con forza la Lega di Salvini. "Ci sono rimasta particolarmente male quando Matteo Salvini ha ribadito il fatto di dire e adesso la mia battaglia sarà contro il coprifuoco. Le scelte che sono state fatte finora sono scelte fatte con cognizione di causa". Chi rimarca il cambio di passo è Forza Italia ma le Regioni chiedono aggiustamenti. Si sarebbe potuto riaprire di più, sottolinea il Presidente della Conferenza Fedriga, e, così, Fratelli d'Italia: "Abbiamo un Governo che su queste questioni, se possibile, sta iniziando a fare peggio del precedente". Il Governo guarda al Decreto Imprese grazie allo scostamento di bilancio da 40 miliardi approvato nei giorni scorsi e così al Recovery Plan che, come da programma, sarà presentato entro il 30 aprile e la cui "governance" potrebbe essere definita in un apposito Decreto.