Parla a sorpresa Alberto Zangrillo, Primario della Terapia Intensiva del San Raffaele, medico storico e amico di Silvio Berlusconi, ricoverato nel suo riparto da mercoledì per la polmonite e la leucemia cronica. Non era previsto un bollettino, ed è a quello diffuso giovedì che fa riferimento. "Quindi è quella di una patologia ematologica cronica, che ha avuto una complicanza. Anche questa è stato definito in modo estremamente preciso. E quindi queste condizioni meritano un trattamento terapeutico adeguato, che ha come obiettivo quello della risoluzione del quadro. È chiaro che la risoluzione del quadro quando un medico la evoca non è sempre un obiettivo perseguibile. Però se mi vedete qua fuori è evidente che sono sereno." Le cose stanno andando secondo gli standard attesi, ribadisce Zangrillo, ma non si sbilancia e non fa previsioni. Intanto continua il viavai di visite, quelli dei figli, Luigi, Marina e Piersilvio, del fratello Paolo e degli amici, Fedele Confalonieri e Gianni Letta. È da lui che arriva un messaggio di cauto ottimismo: "L'ho trovato meglio di questo pensassi. Quindi gli possiamo fare un augurio di Pasqua, perché la strada della rinascita, se non della resurrezione, è imboccata." "È vero che freme per tornare in campo?" "Assolutamente si. Lo conoscete.".