Lo aveva detto chiaramente nel suo discorso di apertura, davanti all'assemblea nazionale dei magistrati della ANM riunitasi alla Pontificia Università di Roma il presidente Santalucia. Non ci opponiamo alle innovazioni, ma serve una buona legge. Abbiamo assistito, invece, all'accentuazione delle criticità della riforma dell'ordinamento giudiziario del CSM che sarà inutile, oltre che dannosa. E così dopo un dibattito che ha visto partecipare anche esponenti politici come la responsabile giustizia della Lega, Giulia Buongiorno, che ha definito la riforma un'occasione persa, o Enrico Costa di Azione che invece ha invitato i magistrati a non drammatizzare. A conclusione dei lavori, l'assemblea si è pronunciata in modo inequivocabile deliberando una giornata di sciopero con 1081 voti favorevoli 169 contrari e 13 astenuti. La giornata non sarà una giornata di chiusura dei palazzi di giustizia, sarà anzi l'occasione per comunicare all'esterno le ragioni di un dissenso su una legge. Questa riforma non contribuirà a migliorare il servizio giudiziario, non contribuirà a ridurre nemmeno di un giorno la durata dei processi, non contribuirà a migliorare la qualità del servizio. Che le toghe tornassero a mobilitarsi con uno sciopero, non accadeva dai tempi del Governo Berlusconi. Ora, dopo numerosi appelli e confronti diretti anche con la stessa ministra Cartabia, invitata anche lei a partecipare all'assemblea ma assente, per non essere invadente in un momento delicato, ha fatto sapere. Mentre si guarda a ciò che accadrà in Senato, l'assemblea della ANM annuncia di non escludere nuove tempestive forme di protesta. Noi abbiamo bisogno di una buona riforma, non siamo contro la riforma, vogliamo una riforma che sia emendata da alcune storture ed è questo che chiediamo alla politica.