Potrebbe arrivare già a fine gennaio in aula il disegno di legge Nordio che riscrive ancora una volta le norme in materia di giustizia. In attesa che l'esame degli emendamenti riprenda in Commissione al Senato, la maggioranza procede a passo spedito avendo già incassato numerosi sì. Da ultimo quello che prevede l'ulteriore stretta sulle intercettazioni estendendo il divieto di pubblicazione a tutte quelle che non sono riprodotte nelle motivazioni di un atto del giudice o utilizzate nel corso del dibattimento. Stretta alla quale si aggiunge il divieto che nelle trascrizioni delle comunicazioni intercettate ci siano dati che consentano di identificare i non indagati e non imputati. La Commissione ha dato via libera anche all'emendamento sul divieto di intercettazioni delle comunicazioni tra indagato e difensore e a quello relativo all'archivio digitale delle intercettazioni. Tutti provvedimenti che, se approvati dal Parlamento, andranno ad aggravare la cosiddetta legge bavaglio, quella legge delega cioè, passata già alla Camera, che vieta ai giornalisti di pubblicare, se non per riassunto, le intercettazioni. Incardinato in Commissione anche l'esame dei decreti attuativi della riforma Cartabia col relatore Zanettin e la presidente Bongiorno favorevoli all''inserimento nei decreti, della norma che introduce i test attitudinali per i magistrati. Nelle scorse ore in Commissione era arrivato anche l'ok all'abolizione del reato di abuso d'ufficio, e l'introduzione all'ordine del giorno dell'abrogazione della legge Severino nella parte che prevede la sospensione degli amministratori locali che hanno subito una condanna di primo grado, anche per reati gravi. Tutto mentre le opposizioni protestano e l'Europa, in procinto di approvare una direttiva proprio sull'abuso d'ufficio, avverte: l'abolizione del reato potrebbe impattare sull'efficacia del rilevamento dei fatti di corruzione e quindi sulla lotta stessa alla corruzione che per la Commissione è una priorità.