Non finisce qui. Sembra essere questo il messaggio della maggioranza sul tema giustizia. Girata infatti la pagina del DDL Nordio che cancella l'abuso d'ufficio, ora si punta all'autunno per scrivere i capitoli più importanti della riforma: separazione delle carriere ed intercettazioni. Alcuni testi sono già nelle commissioni, altri sono stati annunciati ma il diverso stato di avanzamento dei lavori non cancella il disegno complessivo del ministro Nordio, una riforma organica della Giustizia. Il cuore è sicuramente la separazione delle carriere, le audizioni in commissione sono già in corso, il disegno arriverà in aula dopo la pausa estiva. La visione di Nordio è chiara: la magistratura inquirente da una parte quella giudicante su un altro binario. L'Associazione Nazionale Magistrati per bocca del suo presidente Santalucia teme che progressivamente il pubblico ministero sarà attratto dalla sfera di influenza del potere esecutivo. Per il viceministro Sisto, Forza Italia invece, mai il PM diventerà un dipendente del governo. Anche sulle intercettazioni sulla spinta del partito guidato da Antonio Tajani, la maggioranza si muove. È proprio il partito azzurro ad avere presentato una proposta di legge che limita a 45 giorni la possibilità di proroga escludendo i casi di mafia e terrorismo. Su questo tetto però la maggioranza deve calibrarsi bene, perché soprattutto Fratelli d'Italia annuncia già dei correttivi. Sul tavolo ci sarebbe l'ipotesi di togliere il limite temporale e puntare di più sulle motivazioni rafforzate da richiedere in caso di proroga. La proposta non è ancora in calendario in Senato; bisognerà aspettare. Insomma, non è una questione di sé ma solamente di quando.