Il cammino parallelo in Parlamento delle riforme del premierato e dell'autonomia, andranno al voto il 18 giugno, registra alta tensione in entrambe le Aule fra maggioranza e opposizione con tanto di scontri verbali e perfino fisici. Alla Camera c'è il testo sull'autonomia differenziata e lì dai banchi dell'opposizione si canta l'inno nazionale e si srotolano bandiere ma la situazione precipita quando il parlamentare dei 5 Stelle Leonardo Donno prova a consegnare un tricolore a Calderoli, viene fermato e scoppia una rissa. Donno finisce in terra, denuncia di essere stato colpito, esce dall'Aula in carrozzina. È scambio di accuse con i deputati della Lega. Momenti di confusione e alta tensione, con l'opposizione che parla di violenza squadrista e qualcuno che dal centrodestra liquida il fatto come una sceneggiata. La parola ora passa al Presidente della Camera Lorenzo Fontana: i filmati sono stati acquisiti e la seduta sospesa. Nemmeno in Senato, dove si esamina il premierato, il clima può dirsi sereno, tra interruzione dei lavori e botta e risposta. "Non accetto dall'altra parte lezioni di democrazia da parte di chicchessia per una legge che non ha e non prospetta alcuna deriva autoritaria". "Ribadiamo di non accettare, di non arrenderci all'idea, signora Ministra Casellati, che una Presidente del Consiglio, perché per voi c'è solo un'idea di Presidenza del Consiglio, debba avere il potere di scegliere e sciogliere il Parlamento". Alla fine arriva il via libera all'articolo 5, cuore della riforma, che vuole il Premier eletto direttamente dalle urne. Martedì prossimo il voto finale dell'Aula del Senato.























