Fanno discutere le proteste contro la Ministra per la Famiglia Eugenia Roccella agli Stati Generali della Natalità. Quando la Ministra è salita sul palco per iniziare il suo intervento, un gruppo di manifestanti si è alzato in piedi sventolando una serie di cartelli e urlando la frase: "Sul mio corpo decido io". "Ragazzi, ma noi siamo d'accordo. Nessuno ha detto che qualcun altro decide sul corpo delle donne, proprio nessuno. È per questo che siamo qui, perché le donne oggi non decidono sul proprio corpo, non decidono fino in fondo, liberamente, se vogliono avere figli. Abbiamo questo problema, anche quello a cui voi fate riferimento". A causa delle contestazioni, Roccella ha deciso di non proseguire e lasciare il convegno. Solidarietà per quanto accaduto è arrivata dal Capo dello Stato Mattarella che ha sottolineato: "Voler mettere a tacere chi la pensa diversamente contrasta con le basi della civiltà e con la Costituzione." Stessa solidarietà espressa anche da tutto il Governo e dalla maggioranza, a partire dalla Premier Meloni che parla di spettacolo ignobile e invita tutte le forze politiche a condannare. Lo stesso fa la Ministra Roccella che in un post parla di “censura” nei suoi confronti e chiama in causa la Segretaria PD, tutta la sinistra, gli intellettuali, da Scurati a Saviano, e la “grande stampa militante”. Dalle opposizioni arrivano risposte diverse. Da chi condanna l’accaduto, come Raffaella Paita, coordinatrice di Italia Viva, a chi, come il Segretario di +Europa Magi o Bonelli di Europa Verde, fa una distinzione: quanto avvenuto è una contestazione legittima di cittadini, contro un Governo che occupa ogni spazio pubblico di informazione e che, dicono, usa il potere della censura.























