Siamo stati lasciati soli è l'accusa del padre di Ilaria Salis. No, non è possibile fare di più dicono, come una sola voce Tajani e Nordio al termine dell'incontro con il papà della donna detenuta da un anno in Ungheria in condizioni che hanno destato sdegno e proteste non solo in Italia. È andata molto peggio di quanto ci aspettassimo, scandisce al termine Roberto Salis. "Siamo completamente lasciati da soli credo; da un punto di vista, abbiamo chiesto due cose ma sono state negate, non abbiamo, non abbiamo assolutamente un buon feeling su quello che sta accadendo. Credo che mia figlia starà molto tempo in galera, credo che vedremo ancora parecchi processi in cui si troverà con con le catene a entrare in carcere". In una nota congiunta, i dicasteri di Esteri e Giustizia hanno evidenziato che i principi di sovranità giurisdizionale di uno Stato impediscono qualsiasi interferenza nella conduzione del processo. I ministri hanno anche rappresentato le ragioni di diritto e di fatto per cui la richiesta di sostituzione della misura cautelare presso l'Ambasciata italiana non è possibile. È l'avvocato ungherese che deve chiedere i domiciliari in Ungheria, condizione indispensabile per i domiciliari in Italia. Dall'opposizione, la Segretaria del PD Elly Schlein replica alle accuse della Presidente Meloni arrivate dal Giappone. "Peccato che sembra non essersene accorta Giorgia Meloni che ci attacca dal Giappone, deve essere il fuso orario, perché ha detto che se siamo più bravi noi, possiamo occuparcene noi. E si dimentica che al Governo c'è lei. Il paese aspetta risposte da lei". L'impegno del Governo che è stato ribadito, è di far rispettare i diritti dei detenuti previsti dalle norme europee. E proprio l'Europa ha discusso dal Parlamento di Strasburgo, della vicenda. In caso di violazioni, promette l'Europa, ci saranno sanzioni per Orban.