"I legali di Ilaria Salis devono chiedere i domiciliari in Ungheria." Questa la linea espressa dal Ministro degli Esteri Tajani che aggiunge: "La richiesta fino ad ora non è stata fatta. Questo non dipende da noi." e conclude "Prima bisogna ottenere i domiciliari in Ungheria, questo è il punto fondamentale, dopodiché bisogna chiedere i domiciliari in Italia." Una linea diversa da quella su cui ha puntato finora la difesa della maestra italiana detenuta a Budapest da un anno per lesioni. Il caso sta impegnando a più livelli le istituzioni italiane. Sottotraccia la diplomazia fa i suoi passi e viene accolto con favore l'invito del padre di Ilaria a non politicizzare la vicenda per non rendere più in salita la strada. Intanto dal carcere di Budapest Ilaria Salis ringrazia l'Italia è fa sapere che le sue condizioni carcerarie sono migliorate, ma ammette: "Continuo a stare male e vorrei tornare a casa." In questi giorni è stata visitata in prigione sia dal Procuratore ungherese che da una psicologa, inoltre le è stato concesso di legge gli atti tradotti in italiano e di vedere il filmato su cui si basa l'accusa. Lunedì il caso Salis sarà discusso anche in sessione plenaria dall'Eurocamera a Strasburgo. La difesa intanto prepara le prossime tappe, sempre lunedì Roberto Salis e i legali di Ilaria incontreranno i Ministri Tajani e Nordio. L'intenzione è di presentare un testo scritto da allegare all'istanza per i domiciliari da sottoporre al tribunale di Budapest. Testo che prevede le garanzie da offrire all'Ungheria, braccialetto elettronico, controlli di polizia e la partecipazione di Ilaria alle udienze con accompagnamento in Ungheria o in video collegamento. La Farnesina sembra però orientata diversamente, si sta ragionando di una possibile detenzione domiciliare presso l'Ambasciata italiana a Budapest che presupporrebbe lo spostamento del domicilio legale nella sede diplomatica. In ogni caso la procedura prevede che il tribunale di Budapest valuti l'istanza e in caso di via libera si rivolga al Paese estero per chiedere che certifichi la modalità della detenzione. La prossima udienza del processo, che potrebbe durare anche un anno, si terrà a un anno, si terrà a maggio.