A Roma hanno fallito tutti. Ora è il turno della Lega. Ne è convinto Matteo Salvini, che riunisce i leghisti al Teatro Italia nella capitale e inizia quella che lui stesso chiama la marcia lunga un anno e mezzo per conquistare la capitale. Questa è una Amministrazione fondata sul sospetto, dice il leader della Lega, sospetto per chi deve investire, costruire, ampliare e quindi non si fa nulla. Io, continua Salvini, voglio una Roma piena di gru. Dunque è partita la corsa leghista alla conquista del Campidoglio, ma in platea ci sono anche rappresentanti di Forza Italia e Fratelli d’Italia, il che lascia intendere che non sarà una corsa in solitaria. Sullo sfondo uno slogan che racconta le intenzioni del leader della Lega. Aiutaci a far tornare Roma capitale. L'auspicio per i leghisti è di andare alle urne il prima possibile. Alla Fiera del Giocattolo settimana scorsa a Roma c’era l’ufficio postale di Babbo Natale. Se avessi potuto fare una letterina anche io, però ho superato l’età, è che entro la prossima primavera si possa votare a Roma, nel Lazio, in Italia. Le critiche di Salvini sono dirette soprattutto alla Sindaca Raggi, alla quale il leader della Lega non risparmia bordate sui temi già noti alla cronaca. Se Greta Thunberg venisse a Roma, dice l'ex Ministro dell'Interno, scomparirebbe in una buca. Poi i rifiuti. I 5 Stelle parlano di democrazia, dice Salvini, ma quando ho chiesto di entrare alla discarica di Rocca Cencia, da dove esce un odore insopportabile, mi hanno detto no. È un rimpallo di responsabilità tra Comune e Regione, dice ancora l'ex Ministro dell'Interno. Allora chiedo ai 5 Stelle vi aspetto in Regione a votare la sfiducia a Zingaretti. Arriveremo pronti, promette Salvini. Non basta essere onesti, bisogna anche essere capaci. È chiaro, conclude il Segretario della Lega, che l'operazione cambiamento a Roma è fallita miseramente.