C'è chi lo ha battezzato il funerale della Lega, chi il nuovo che avanza, fatto sta che il nome “Lega per l'indipendenza della Padania” come si legge sul contrassegno di tutti gli eletti oggi, seduti alla Camera e al Senato, verrà mandato, quantomeno in pensione, se non proprio in soffitta e succederà sabato, a Milano, con il Congresso del partito, ma non il simbolo. Lega Salvini Premier potrà continuare ad utilizzare il guerriero Alberto da Giussano, concesso da tempo dal Consiglio federale. Il vecchio movimento è stato ormai soppiantato quasi totalmente dalla nuova Lega Salvini Premier, fondata nel dicembre del 2017, in corrispondenza con la svolta nazionale impressa dal segretario Matteo Salvini, che, al momento, comunque, dovrebbe rimanere Segretario di entrambe le formazioni. Umberto Bossi resterà il Presidente a vita della Lega Nord, che continuerà ad annoverare l'indipendenza della Padania come finalità del movimento, sancita nell'articolo 1 dello Statuto. Quello che, secondo i sondaggi, è il primo partito d'Italia deve, dunque, avere non solo il volto nazionale, ma anche l'abito e, quindi, uno Statuto che include i rappresentanti delle nuove sezioni aperte su tutto il territorio nazionale. Il congresso di sabato, che riunirà a Milano circa 500 delegati tra eletti e membri di diritto, servirà sostanzialmente ad asciugare la struttura e l'organigramma della vecchia Lega Nord, senza sostanziali cambiamenti politici. Il movimento fondato da Bossi non chiuderà, anche perché è titolare del debito con lo Stato in seguito alla condanna nel processo sui rimborsi elettorali relativi al 2008 fino al 2010. Poi, entro il 2020, si terrà una nuova assise, questa volta di Lega Salvini Premier. In quel congresso, e lavorando su quel soggetto politico, il capo di via Bellerio darà il segnale della trasformazione che intende imprimere al partito, nel quale ai padri fondatori della vecchia Lega al momento non sono stati riconosciuti ruoli. Bossi e Maroni sabato hanno annunciato che parteciperanno al Congresso.