Chi costringe questo movimento da avere un programma o progetto unico, sta rovinando la cosa più bella che c'è, cioè il momento del confronto, è una piazza che accetta la complessità, che non vuole banalizzare, perchè ha scelto la sardina perché è un simbolo che da solo è fragile, insieme risale correnti, resiste, è impossibile da frenare.