In piazza con il Green pass anche per manifestare, CGIL e UIL oggi a Roma per la manifestazione nazionale. Qui sono confluite le delegazioni di diverse regioni, Campania, Abruzzo, Marche, Emilia Romagna, ciascuna con il suo carico di lavoro perduto e diritti calpestati. Altissima la partecipazione, a rappresentare il malessere del Paese reale. "Le cinque piazze piene dimostrano che la gente ha bisogno di partecipare, di essere ascoltate e che oggi si sente lontana dalle scelte che fa il Governo". Fisco, pensioni e lavoro al centro delle rivendicazioni ma non è uno sciopero contro, è piuttosto uno sciopero per una manovra fiscale più equa, per avere risposte dall'esecutivo. "Noi pensiamo che le manifestazioni di oggi siano in grado di dare alla politica, al Governo, una rappresentanza di un Paese che ha bisogno di risposte più precise. Quindi lunedì andremo al tavolo a ribadire che in questo Paese c'è bisogno di affrontare il tema del welfare, di uno stato sociale messo in discussione, che riguarda le pensioni ma riguarda le risposte che noi dovremmo dare ai giovani che non hanno una pensione, alle donne". "C'è bisogno di avere delle trattative che tengano conto delle richieste del sindacato, sul fisco, sulle pensioni, sulla lotta alla precarietà, sulle politiche industriali, sul decreto contro le delocalizzazioni e per quello che ci riguarda oggi non è la fine ma è l'inizio di una mobilitazione, di una vertenza". Non c'è la CISL in piazza perché ha ritenuto che lo sciopero generale fosse l'ultima ratio, che non ci siano oggi le condizioni, con la realtà del Covid e un'economia che lentamente riprende e che potrebbe nuovamente rallentare con il virus che non lascia la presa. Una scelta che non indebolisce però il sindacato. "Il sindacato è sempre più forte se unitario, però il pluralismo sindacale in questo Paese è una ricchezza, anche quando la pensiamo in modo diverso".