Il TAR del Lazio fa saltare la precettazione firmata da Matteo Salvini. La protesta proclamata dall'Unione Sindacale di Base torna al suo formato originale, 24 ore non quattro nei trasporti come era stato imposto dal Ministro. I giudici del Tribunale Amministrativo sottolineano che non emergono quelle ragioni che possono sorreggere la disposta precettazione. I richiamati disagi, discendenti dallo sciopero, appaiono riconducibili all'effetto fisiologico proprio di tale forma di astensione dal lavoro. Pronta la replica di Salvini che si scaglia contro le toghe. "Abbiamo fatto tutto il possibile per difendere il diritto alla mobilità degli italiani, per l'ennesimo venerdì di caos e disagi, i cittadini potranno ringraziare un giudice del TAR del Lazio". Per l'USB, quello del Ministro, è un attentato ad un diritto costituzionale l'attacco al diritto di sciopero di Salvini non si limita a ridurre lo sciopero generale indetto per il 13 dicembre ora propone di rivedere la legge sul diritto di sciopero, una legge che dimostra di non conoscere, va fermato. Angelo Bonelli, dell'Alleanza Verdi di sinistra, attacca il Ministro. "Ancora una volta Salvini prova a ridurre diritti dei lavoratori usando la leva della propaganda, ma mi chiedo chi precetta Salvini responsabile del collasso del paese a partire da quello ferroviario?" Nella la stessa giornata in piazza sono scesi per protestare contro le politiche del Governo, i noleggiatori con conducente Uber e altre aziende del trasporto e gli NCC accusano la Premer di non agevolare il proprio lavoro. Presidente Meloni se tutte queste imprese sono qui, se tutto il mondo degli NCC ha aderito a questo sciopero, tra cui Uber, è chiaro che il suo Governo sta disturbando le imprese.