La decisione del Governo di non prorogare il blocco dei licenziamenti continua ad agitare la maggioranza e divide le parti sociali, con i sindacati che oltre a chiedere un ulteriore confronto con il Premier Draghi, annunciano per il prossimo venerdì una manifestazione in piazza. "Noi chiederemo sia al Governo sia a tutte le forze politiche in Parlamento di tenere aperta questa discussione, pronti anche ad aprire tavoli di trattativa espliciti, se è necessario, per trovare soluzioni che evitino che dal primo di luglio ci possano essere persone, uomini o donne, che vengono licenziate". La formula trovata dal Governo: stop al blocco da luglio ma con la cassa integrazione senza costi aggiuntivi fino al 31 dicembre, che non incentiverebbe le grandi aziende a licenziare, è considerata una buona sintesi dal Ministro D'Incà. "Io credo che la mediazione sia corretta, nel senso che fino ad oggi siamo riusciti a poter far sì che il nostro Paese abbia avuto una certa pace sociale, perché queste norme sul blocco dei licenziamenti hanno funzionato e hanno permesso di poter arrivare fino ad oggi mantenendo una retribuzione, se pur con una cassa integrazione, per moltissime famiglie nel nostro Paese". Molto critiche le opposizioni, non solo sulla norma, ma sulla mancanza di strumenti realmente in grado di aiutare le imprese ad uscire dalla crisi. "La grande questione irrisolta di questo tempo sia, come facciamo a impedire che quel 40% stimato di aziende che rischiano di chiudere in questo anno, a impedire che lo facciano davvero? Questo è il vero tema, non si fa bloccando i licenziamenti, chiaramente non è questa la soluzione". Ad agitare la maggioranza anche le tensioni sul decreto semplificazioni, provvedimento fondamentale per i progetti del PNRR. Attesa nelle prossime ore una nuova cabina di regia per superare le divisioni. A Matteo Salvini, che vuole eliminare il codice degli appalti, Enrico Letta risponde: si può snellire tenendo presenti i principi costituzionali.