Archiviata la sfida e la trattativa europea con il risultato raggiunto sul recovery Fund, per il Governo e Giuseppe Conte si apre ora una nuova e altrettanto complicata partita tutta interna, dimostrare capacità di programmazione, spesa e realizzazione, tutto entro metà ottobre, quando si dovrà presentare a Bruxelles il piano di rilancio attraverso il quale ottenere le risorse europee. Un percorso che comincia a delinearsi già con le prime date e che si arricchisce di un'ulteriore scostamento di bilancio. Una soluzione ponte per far fronte alle esigenze immediate che si presenteranno nei prossimi mesi, e in attesa poi dell'arrivo dei primi sussidi da Bruxelles nel 2021. Date come quella di mercoledì 29 quando il premier dopo il plauso ricevuto sull'esito della trattativa europea dovrà tornare a riferire in aula, questa volta sull'ormai probabile proroga dello stato di emergenza e dove poi saranno forse necessarie, almeno politicamente, i voti di una parte delle opposizioni proprio sul nuovo scostamento di bilancio. Numeri, appunto, altri 25 miliardi in deficit che si sommano ai 75 già stanziati nei mesi del lock down necessari per rinnovare cassa integrazione e divieto di licenziamento, ma anche rinviare le scadenze fiscali. Maggioranza che prova quindi a far quadrato sul piano di rilancio. Next generation eu deve significare basta per sempre alle politiche dell'austerity che hanno impoverito chi stava peggio e creato discriminazioni di fatto tra cittadini di stati diversi e censo diverso. Voltiamo pagina e dobbiamo voltarla fino infondo, attenzione quindi ai tagli sui programmi che speriamo di correggere. Restano però le distanze, così come nel centrodestra sulla questione mes, l'utilizzo cioè del fondo salva-Stati che rende disponibili da subito circa 36 miliardi solo esclusivamente per spese nel settore sanitario. Il ministro Speranza ha quantificato in 20 miliardi il fabbisogno nazionale, e se PD e Italia Viva insieme a forza Italia sostengono la necessità di utilizzare quelle risorse, Il movimento resta contrario, divisione che si è confermata nelle ultime ore anche nell'euro Parlamento con i pentastellati anche la Lega, che però avverte anche sui rischi economici nei prossimi mesi. Il problema che non ha capito Conte che punta sui soldi del 2021 che fra ottobre e novembre 2020 rischia di esserci una crisi sociale senza precedenti nella storia d'Italia. I prossimi giorni si annunciano ancora tesi.