Aule molto spesso da trovare e mettere a norma, professori che mancano, norme di distanziamento sociale da mettere in atto, test a tappeto e ora anche presidi che scappano. La scuola inizia a settembre, ma sembra tutto in salita. Molti neo presidi dopo il concorso vinto, Infatti, rinunciano al posto in Lombardia, Veneto, Piemonte, Trentino ed Emilia Romagna, per paura di una seconda ondata al nord e un conseguente nuovo lock down. La denuncia arriva dai sindacati e dall'Associazione nazionale presidi che chiede di fare in fretta anche sulla ricerca di nuove strutture dove permettere lo svolgimento delle lezioni ai ragazzi. Intanto, per rispondere alla carenza di organico, il Ministro in audizione al Senato, dice: “è in corso di perfezionamento la richiesta al Mef di oltre 80.000 assunzioni a tempo indeterminato di personale docente per il prossimo anno scolastico” e conferma l'aumento dei fondi per la messa in sicurezza degli edifici, per ripartire con strutture migliori e più sicure. E poi c'è la questione test sierologici che il Comitato tecnico scientifico consiglia, il Ministro Speranza specifica: “non saranno obbligatorie a scuola”. A gestire la ripartenza il commissario Arcuri, nomina che fa discutere, ma che trova il pieno appoggio del Ministro Azzolina. “Ripartenza in presenza” punto fondamentale dal momento che secondo una denuncia di Agcom durante lock down la didattica a distanza ha funzionato per pochi. 10 su 100 sono rimasti esclusi, spesso per mancanza di strumenti tecnici.