L'arresto di Carola Rackete alimenta scambi di accuse fra le cancellerie tedesche e francesi e il Governo italiano. La gestione del caso Sea Watch e le manette per la comandante tedesca non sono piaciute a Berlino e Parigi, che invocano le ragioni umanitarie per chi salva vite in mare. Per la Francia i porti chiusi, violano la legge del mare e l'Italia fa scelte non concertate e poi attacca l'Unione Europea. Berlino punta il dito contro l'esecutivo Conte perché soccorrere vite umane in mare non può essere criminalizzato e il Presidente della Repubblica federale tedesca, Steinmeier, a richiamare il nostro Paese ad una responsabilità storica. L'Italia è nel centro dell'Unione Europea, è uno Stato fondatore dell'Unione e quindi ci si aspetterebbe da un Paese come l'Italia che un caso del genere sia gestito diversamente. Il Premier Giuseppe Conte, che legge nella vicenda una malizia tutta politica. A chi gli chiede se parlerà della Rackete alla Merkel fa sapere che in tal caso le chiederà conto dell'esecuzione la pena. In Germania dei due manager della Thyssen. Non evocherei concetti così forti come quello di disobbedienza civile, perché per dirla in modo molto diretto e franco, io ci vedo invece un ricatto politico, è stato compiuto scientemente e deliberatamente, attraverso l'utilizzo strumentale della vita di 40 persone. Il fuoco di fila europeo è mal digerito dal Ministro dell'interno, Matteo Salvini, che non ci sta a finire tra i cattivi, visto che l'Eliseo ha detto "porti aperti", indicheremo Marsiglia e Corsica come destinazioni, e sulla difesa della Rakete che ha detto di aver forzato il blocco navale per paura che i migranti compissero atti autolesionistici. Il leader della Lega taglia corto. Stato di necessità: tutti i migranti stavano bene. Per l'altro Vicepremier, Luigi di Maio, la vicenda della Sea Watch è utile per confiscare le navi che violano le leggi italiane. Dobbiamo fare in modo che le navi che provoca nel nostro Paese restino in dotazione allo Stato italiano. Per il partito democratico, invece, l'odissea della Sea Watch conferma, se mai ce ne fosse stato bisogno, quanto sia importante voltare pagina, costruire un'alternativa e tornare a vincere. Non c'è subalternità più forte, sostiene Nicola Zingaretti, che essere vittime dell'agenda imposta dalla destra per nascondere il fallimento di un anno di Governo.