I colpi di scena non sono mancati, le frecciate anche, i botta e risposta pure. Ignazio La Russa è il nuovo Presidente del Senato e ringrazia chi l'ha votato nella maggioranza e fuori. Già, perché un soccorso, si fa per dire, c'è stato, numericamente. Il centrodestra si spacca ma pure l'opposizione perde pezzi. "Non c'è bisogno, per concludere, di parole che suscitano un applauso ma solo di una sincera promessa, cercherò con tutte le mie forze di essere il presidente di tutti, ve lo giuro". Omaggio a Liliana Segre, ricorda le vittime del terrorismo, tutte, auspica riforme condivise e chiede di aggiungere tra le date fondanti del paese, accanto al 25 aprile, la nascita del Regno d'Italia. Presidente di tutti ma senza i numeri di Forza Italia, di fatto a eccezione di un Berlusconi, pur furioso per l'esito del confronto con Meloni, e del presidente uscente Casellati. Una giornata carica di tensioni, "non ci piacciono i veti, serviva dare un segnale", sentenzia il cavaliere ma di fatto la trattativa è finita, Ronzulli è fuori dalla lista dei ministri. La leader di Fratelli d'Italia è stata inflessibile nonostante numerosi contatti tra Villa Grande e Montecitorio. "Se di tre forze della coalizione due hanno uno alla Camera e uno al Senato è ovvio che la terza forza non si mette a battere i pugni ma dice beh, insomma, facciamo in modo che venga riconosciuto anche il mio ruolo politico". Davanti ai numeri del Senato parte la caccia ai colpevoli. "È già iniziata la finta opposizione" attacca il Movimento 5 Stelle. I Dem, con il segretario Letta che battibecca via Twitter con Calenda, parlano di vergogna, dilettanti allo sbaraglio, di soccorso grave. "Quello che è successo oggi è molto grave, è molto grave perché la maggioranza ha dimostrato di essere divisa ancora prima di partire". Ma il terzo polo nega responsabilità: "Non è stato il terzo polo come sa chiunque capisca di matematica se non di politica, perché anche fossero stati numeri del terzo polo non sarebbero stati sufficienti". Le trattative nel centrodestra proseguono per cercare di sanare la frattura anche se Forza Italia potrebbe decidere di non presentarsi insieme agli alleati al Quirinale per le consultazioni. Scenario che il Carroccio nega. Nelle prossime ore tocca al Presidente della Camera, dopo tre fumate nere, con il nome di Fontana, sempre in quota Lega, che guadagna spazio.























