L'orrore della storia, passato che deve restare presente nella memoria. Nel giorno in cui si ricorda la pagina più buia dell'umanità, in un tempo di nuove guerre e di rigurgiti di antisemitismo spesso potenziato dai social media, Sergio Mattarella avverte: "L'Italia forte della sua Costituzione non lo tollererà". Parole quelle del Presidente che arrivano nel corso della cerimonia al Quirinale per il Giorno della Memoria. Davanti a lui tutte le più alte cariche dello Stato, dalla Premier Meloni ai presidenti dei due rami del Parlamento, e quasi l'intero Governo. "Auschwitz spalancava e spalanca tuttora i suoi cancelli su un abisso oltre ogni immaginazione. Un orrore assoluto, senza precedenti, cui null'altro può essere parificato". Prima del Capo dello Stato l'intervento del ministro dell'istruzione Valditara che parla di Shoah come tragedia suprema non riscattabile, negazione della persona e del suo stesso concetto, calpestato nel cuore dell' Occidente tra cicatrici della storia e ferite del presente, un presente appunto drammatico di guerra e conflitti laddove la storia sembra aver smarrito la strada fatto di nuovi fanatismi religiosi o nazionalisti, un nuovo crinale apocalittico, spiega Mattarella che ricorda i giusti, persone che hanno rischiato la propria vita per metterne in salvo altre accomunate dal coraggio, della rivolta contro la crudeltà. Presidente che pure ricorda però come l'ideologie di superiorità razziale, il nazionalismo predatorio, la supremazia dello stato del partito il culto della personalità e del Capo, siano stati i virus micidiali. L'aggressione terroristica del 7 ottobre scorso è una pagina di vergogna per l'umanità, una replica degli orrori della Shoah, dice il Capo dello Stato, che pure avverte sui rischi dell'odio e delle violente reazioni, che con le drammatiche conseguenze sui civili rischiano di portare a nuovi risentimenti e di ostacolare la pace. "Coloro che hanno sofferto il turpe tentativo di cancellare il proprio popolo della terra, sanno che non si può negare a un altro popolo il dritto a uno stato". Passato e presente accomunati dalla memoria quindi, come nelle parole commosse ed omaggiate di Sami Modiano sopravvissuto ad Auschwitz: Continuerò a raccontare non mi fermerò, dice, fino a quando potrò farlo.