Sindacati al Colle, Arcelor sospende spegnimento impianti

18 nov 2019
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Sospesa la chiusura degli impianti. La notizia arriva durante l'incontro al Quirinale dei sindacati con il Capo dello Stato. Bloccata la procedura di dismissione e contestuale riapertura degli uffici commerciali. ArcelorMittal sembra così aprire uno spiraglio nella vertenza dell'ex Ilva e al tempo stesso venire incontro alle richieste dei commissari. “Giunge proprio in questi minuti, mentre eravamo all'incontro, la notizia data ufficialmente dall'azienda ai delegati, che è stata sospesa la procedura di spegnimento. Questo è sicuramente un primo risultato importante, ma adesso non c'è tempo da perdere. Mittal deve revocare il suo provvedimento e deve discutere al tavolo come si applica l'accordo che è stato firmato”. Tutte le opzioni, però, restano per ora sul tavolo. Ma se da un lato la pista legale e giudiziaria prosegue il suo corso, a colpi di carte bollate, tra le inchieste delle Procure di Milano e Taranto e l'attesa per l'udienza del 27 novembre sul ricorso contro il recesso della multinazionale dell'acciaio presentato dai commissari straordinari, il Governo, pur non escludendo l'ipotesi di un piano alternativo, punta, non a caso, sulla ripresa della trattativa. Possibile un terzo nuovo incontro a Palazzo Chigi con i vertici dell'azienda in settimana. Politica, industriali, sindacati, con questi ultimi che scrivono al Premier Conte, che salgono al Colle per incontrare il Capo dello Stato, che ha ribadito impegno e determinazione per trovare una soluzione a un grande problema nazionale. Anche guardando alle altre vertenze Alitalia e Whirpool tutti si muovono per cercare una via d'uscita. Il tempo corre, la strada resta tutta in salita. Ma la maggioranza insiste: non ci sono le condizioni per il recesso e un eventuale intervento pubblico sotto qualsiasi forma non potrebbe che essere di lungo respiro. Nessun riferimento diretto, ma la strada sembra essere tracciata. “Vogliamo, al contrario, adottare con il contributo di cassa una prospettiva di ampio respiro per progettare l'Italia di domani”. CGIL, CISL e UIL chiedono di evitare le vie legali e di ripristinare lo scudo penale, che però continua a dividere la maggioranza, con PD e Italia Viva pronti a farlo e 5 Stelle fermi sulle proprie posizioni. Parti sociali unite nell'obiettivo di salvare il sito di Taranto e i livelli produttivi e occupazionali, togliendo ogni alibi alla multinazionale. “In questo momento conviene concentrarci sulla priorità e capire se questo investitore vuole restare e fare in modo chiaramente di non creare alcun alibi dall'una e dall'altra parte”. La trattativa resta però difficile e le strade da percorrere pure.

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