In questa storia estiva di migranti e respingimenti tutti gli attori si muovono con grande sicurezza. Ognuno sembra avere la verità in mano e la controparte è sicuramente quella che sbaglia o non racconta tutta la realtà dei fatti. Lo scenario è il Mediterraneo al largo delle coste libiche. Qui si trova la piattaforma Sabratha. Un gruppo di gommoni si trova a poche miglia dalla piattaforma. Di questi, uno viene intercettato dal rimorchiatore italiano Asso 28, in servizio alla piattaforma di estrazione. Vengono così soccorse un centinaio di persone tra cui bambini e donne in gravidanza, ma la nave italiana, una volta finite le operazioni di salvataggio, fa rotta verso le coste libiche e sbarca il suo carico umano a Tripoli. Fin qui i fatti, ma ecco che la vicenda inizia ad essere raccontata in maniera diversa. Nicola Fratoianni, deputato di Liberi e Uguali, si trova sulla nave dell'ONG Proactiva Open Arms. Segnala l'avvistamento dei gommoni e il soccorso da parte di Asso 28 dei migranti che, però, vengono riportati in Libia, secondo il parlamentare, in aperta violazione di tutte le norme, poiché Tripoli non è considerata un porto sicuro. Intervengono, poi, sia l'Alto commissario per i rifugiati dell'ONU che fa sapere di essersi attivato sulla vicenda, perché potrebbe esserci una violazione del diritto internazionale, sia la Commissione Europea che chiede informazioni al Governo, Governo che, con il Ministro dell'Interno Salvini, sottolinea che la Guardia Costiera italiana non ha coordinato e partecipato a nessuna operazione e la stessa Guardia Costiera ribadisce che il tutto è stato coordinato dalla Guardia Costiera libica. Toninelli, Ministro dei Trasporti, conferma i fatti smentendo qualsiasi violazione del diritto internazionale. .