Spoils system, come funziona e quali nomi punta a cambiare

05 gen 2023
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Si parla molto di Spoils System in questi giorni, cioè la possibilità del nuovo Governo di cambiare i nomi ai vertici dei Ministeri, delle Agenzie, insomma della pubblica amministrazione. Lo consente la legge, una legge di fine anni 90, poi cambiata, nota come legge Bassanini, entro 90 giorni, lo vediamo nella prima grafica, i vertici dei misteri delle agenzie decadono e quindi il Governo può confermarli, rinnovargli fiducia, oppure mettere altre persone. E, nel caso del Governo Meloni, questo termine scade il 24 di gennaio. Alcune mosse sono già state fatte, una tecnicamente, rientra tra queste lo Spoils System, cioè ai vertici di AIFA Nicola Magrini cesserà il 23 gennaio, gliel'ha detto il Ministro della Salute Schillaci, poi ci sarà una riforma dell'agenzia, dovrebbe sparire proprio la figura del direttore. Non è uno Spoils System in senso tecnico formale ma è comunque un cambio che ha fatto rumore, quello alla guida del commissariato post sisma del Centro Italia, Giovanni Legnini scadeva alla fine del 2022, il Governo l'ha subito sostituito con un uomo di fiducia come il Senatore dei Fratelli d'Italia, Guido Castelli, già Sindaco di Ascoli Piceno. Ci sono poi molti nomi in ballo, diverse decine, abbiamo visto alcuni, ne vediamo altri. Tra i principali al Ministero dell'Economia, Alessandro Rivera, Direttore generale del Tesoro, non sono mancate da Palazzo Chigi alcune stoccate nelle scorse settimane e poi Biagio Mazzotta, Ragioniere Generale dello stato, proprio la ragioneria è stata al centro di polemiche sul fronte del centrodestra sul finire dell'esame della legge di bilancio a Montecitorio. Altri nomi, e parliamo delle Agenzie, quella delle Dogane e dei Monopoli. Marcello Minenna potrebbe essere sostituito e comunque sta per scadere, Alessandra dal Verme all'Agenzia del Demanio, Ernesto Ruffini all'Agenzia delle Entrate sembra più in bilico ma anche con più chance di restare rispetto ad altre figure. Qual'è la filosofia del Governo, l'ha riassunta in maniera molto chiara, secca, per alcuni anche troppo, Guido Crosetto: "Usare il machete contro chi si è contraddistinto per la capacità di dire no e di perdere tempo. Se non mandiamo via queste persone facciamo un danno al Paese". Così Crosetto, una filosofia condivisa, anche se Meloni non ha usato il termine Machete nella conferenza di fine anno, dove il Presente il Consiglio è andata oltre, ha detto che: "Serve una revisione profonda della legge Bassanini, se io ho la responsabilità ce l'ho nel bene e nel male. Se sono quello che se ne assume la responsabilità sono anche quello che decide". Insomma, da qui al 24 gennaio capiremo quali nomi cambieranno ai vertici della pubblica amministrazione e poi nei prossimi mesi se si metterà mano davvero alla legge che consente di fare questo al Governo, in questo caso si tratterà del prossimo Governo.

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