Fermare gli aumenti ingiustificati, fermare la disinformazione, difendere le scelte fatte a favore delle fasce più deboli. Governo in campo contro il caro carburante, un Consiglio dei Ministri per varare un decreto che, fermo restando il mancato rinnovo degli sconti sulle accise, da un lato tuteli i consumatori e la trasparenza, dall'altro permetta di potenziare i controlli della Guardia di Finanza sulla rete di distribuzione. La tensione era alta, la consapevolezza della gravità del problema che sta colpendo i cittadini pure, se Infatti i dati sugli aumenti forniti dal Ministero dell'Ambiente e analizzati in Consiglio dai Ministri competenti: Urso (imprese) e Giorgetti (Economia), risulterebbero in linea con il rialzo dovuto alla mancata proroga del taglio delle accise, scelta questa rivendicata perché, si fa sapere, ha permesso di investire su altri settori a sostegno delle fasce più deboli intervenendo su bolletta elettrica e del gas, è pur vero che con una certa frequenza il superamento della soglia dei 2 euro al litro resta un campanello d'allarme. Di qui l'incontro con i vertici della Guardia di Finanza e a seguire il provvedimento del Consiglio dei Ministri. Norme sulla trasparenza dei prezzi sui carburanti e sul rafforzamento dei poteri di controllo e sanzionatori del garante dei prezzi, questo il titolo di un decreto ad hoc che prevede il monitoraggio dei prezzi non più settimanale ma giornaliero, l'obbligo di esporre il prezzo medio alla pompa con sanzioni che, in caso di recidiva, possono arrivare anche alla sospensione dell'attività per un periodo da 7 a 90 giorni e ancora i fornitori in autostrada dovranno avere un tetto che sarà fissato da una norma, sarà poi irrobustita la collaborazione con la Guardia di Finanza per avere più controlli e verrà istituita una commissione di allerta rapida sui prezzi all'interno dell'Antitrust, tutto mentre resta forte la tensione anche tra associazioni dei consumatori e petrolieri, secondo i primi i prezzi sarebbero dovuti scendere molto di più, per Confesercenti i gestori sono parte lesa. Il Governo ha poi prorogato al 30 aprile la data per il versamento del payback pregresso sui dispositivi medici alle Regioni da parte delle aziende biomedicali, un importo superiore ai 2 miliardi. Intanto la Presidenza del Consiglio vara il bilancio di previsione per il 2023 con più risorse a disabili e Protezione civile.