É diventato un caso politico lo stupro di Piacenza. A scatenare le polemiche è stata la decisione di Giorgia Meloni di condividere sui suoi social il video nel quale si vede, oscurata, la scena dell'aggressione. La vittima è una donna di 55 anni, il presunto aggressore è stato identificato proprio grazie alle immagini girate da un testimone ma dopo la mossa della leader di Fratelli d'Italia il filmato nelle ultime ore è entrato di prepotenza nella campagna elettorale. A criticare la mossa della Meloni è tutto il centro-sinistra a partire dal Segretario del PD Enrico Letta che parla di video indecente, "Per noi", dice Letta, "Bisogna punire i crimini, difendere le vittime, ma c'è la necessità di rispettare le persone. La vittima in questione ha già subito violenza è inaccettabile metterla nelle condizioni di riviverla risentendo le sue grida a uso e consumo di una campagna elettorale, aggiunge la capolista PD alla Camera in Emilia-Romagna Elly Schlein. Mostrare quel video per fini di campagna elettorale è un atto immorale e irrispettoso, attacca Carlo Calenda. Pronta la replica della deputata di Fratelli d'Italia che taccia di diffamazione l'avversario Dem e dice: "Non consento ad Enrico Letta di fare bieca propaganda." La Meloni spiega di aver voluto pubblicare il video per esprimere solidarietà alla vittima, condannare l'accaduto ed evidenziare il tema della sicurezza. Sul caso è intervenuta anche la prima cittadina del capoluogo emiliano Katia Tarasconi, che ha biasimato l'utilizzo di quanto è avvenuto per la campagna elettorale, "Non credo sia stata fatta cosa utile alla vittima", sostiene la Tarasconi.























